Oscar 2024: i film "complicati" ci piacciono ancora
26.03.2024 | FilmAlessio Galimberti (4I)
Domenica 10 marzo si è tenuta la classica serata degli Oscar che quest’anno ha visto come principale protagonista il pluripremiato Oppenheimer che sta già diventando un “cult” del cinema mondiale ed ha definitivamente consacrato Christopher Nolan nell’olimpo dei registi cinematografici.
Ma oltre al “capolavoro atomico” si sono riusciti a ritagliare un posto anche film di minor rilievo, che hanno messo in mostra nuovi registi e attori emergenti. Però la vera novità che ha regalato maggiore bellezza a questa magica notte è stato l’incontro di molti attori e registi famosi che appartengono alla nuova e vecchia generazione, pronti a darsi battaglia per una statuetta.
Innanzitutto vediamo quali erano le aspettative per questa edizione.
Countdown al 10 marzo
Dopo i premi assegnati al Golden Globe si prospettava di già, in realtà, che Nolan con il suo Oppenheimer avrebbe esercitato uno strapotere nella serata del 10 marzo e sicuramente era il suo il film da battere.
Si vociferava ovviamente che Oppenheimer avrebbe vinto l’Oscar, ma non il premio per il miglior attore protagonista. Cillian Murphy avrebbe incontrato un degno avversario sul suo cammino: infatti la rivista Variety, un quotidiano con sede a Hollywood, impegnato unicamente nella pubblicazione di notizie riguardanti il cinema, prevedeva una sconfitta a sorpresa per Cillian Murphy a favore di Paul Giamatti, un attore statunitense che nel corso della sua carriera si è aggiudicato tre Golden Globe e un Premio Emmy.
Invece, per il premio come migliore attrice, c’era altrettanta competizione tra Lyly Gladstone ed Emma Stone: la prima con la sua avvincente interpretazione in Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese sembrava indiscutibilmente proiettata verso la vittoria, ma la trasformazione di Emma Stone in una donna con un cervello da bambina in Poor Things di Yorgos Lanthimos ha raccolto un notevole sostegno e, d’altronde, la Stone, attrice estremamente versatile, aveva già vinto un Oscar come miglior attrice con La La Land. D’altro canto, proprio questo precedente, avrebbe indotto la giuria ad accordare la preferenza alla Gladstone, la vera novità, a digiuno di premi.
Il film Napoleon, di cui abbiamo già detto in questo giornalino, avrebbe potuto aggiudicarsi il premio per i migliori costumi, anche se gli avrei dato una chance anche per gli effetti speciali, ma la “bomba atomica” sganciata da Nolan si prospettava un osso duro per i “cannoni napoleonici”.
Infine l’ultima grande sfida, che personalmente era quella per cui ero più in trepidazione per sapere chi avrebbe vinto, era quella per il miglior film di animazione, contesa da due giganti: Spider-Man: Across the Spider-Verse e Il Ragazzo e L’airone, Marvel vs Studio Ghibli, Futuro vs Passato.
Risuona la guerra sul Red Carpet
Si arriva così alla grande serata. Nonostante il mondo immaginario del cinema possa sembrare distaccato dalla realtà, la denuncia di quanto sta avvenendo di drammatico nel Mondo è stata portata sul red Carpet da attori e registi, vestiti in grande stile, ma con addosso delle simboliche spillette rosse, per lanciare un appello alle istituzioni internazionali finalizzato a favorire una tregua nella guerra tra Israele e Palestina. Ne ha indossata una Mark Ruffalo, candidato miglior attore non protagonista per Povere Creature!: «Che c'è di sbagliato a dare una chance alla pace?», ha spiegato.
Mark Ruffalo
Un Anime vince sulla Marvel
Il primo premio, tra quelli elencati, prima ad essere assegnato è quello per il miglior film di animazione, che va a Il Ragazzo e l’airone. Così il suo creatore, Hayao Miyazaki, si aggiudica il secondo Oscar della sua carriera, pur non potendo ritirare di persona il premio, forse per motivi di anzianità (viste le sue 83 primavere) o, più probabilmente, per ragioni politiche, visto il precedente: infatti, nel 2003 aveva vinto il primo Oscar con il grandioso film La città incantata, ma diede forait alla cerimonia finale per protesta contro la guerra in Iraq. Quindi potrebbe non essersi presentato per il conflitto israelo-palestinese.
Hayao Miyazaki
Napoleon delude
Nessuna statuetta portata a casa da Ridley Scott. Il premio per i migliori costumi va a Povere Creature! di Yorgos Lanthimos e, ovviamente, i migliori effetti speciali a Oppenheimer. Joaquin Phoenix così non trova con Scott il suo secondo Oscar, dopo il trionfo di Joker.
Joaquin Phoenix in Napoleon
Emma Stone brilla ancora
L’Oscar vinto da Emma Stone come miglior attrice protagonista è stata l’unica sorpresa della 96esima edizione degli Oscar. Con il volitivo e vulcanico personaggio di Bella Baxter di Povere Creature!, Emma ha sconfitto l’attrice nativa americana Lily Gladstone, che grazie alla performance in Killers of The Flower Moon godeva del favore dei pronostici.
Emma Stone
Dominio Oppenheimer
Oppenheimer è il film dell'anno con sette statuette su tredici nomination: film, regia, attori maschili protagonista (Cillian Murphy) e non protagonista (Robert Downey Jr.), miglior montaggio, colonna sonora e fotografia. Nolan si avvicina al record di statuette ottenute in un’unica serata detenuto da Titanic e Il Signore Degli Anelli con 11 statuette.
Ed è così che uno dei miei attori preferiti, Cillian Murphy, ha vinto la sua prima statuetta, che va a coronare una carriera ultraventennale fatta di esperienze cinematografiche, musicali e teatrali, annoverandolo così tra i grandi attori di Hollywood.
Cillian Murphy e i grandi attori presenti alla premiazione
Impressioni finali
È stata una grande edizione degli Oscar e sono d’accordo con tutte le statuette assegnate ai film che ho visto. Mi spiace per le sezioni di premi che non ho trattato ma, secondo me, credo sia poco attendibile esprimere giudizi su film non visti, basandomi esclusivamente sul “sentito dire” o sui gusti degli altri. Del resto, ognuno ha i propri gusti.
Robert Downey Jr.