
La tanto attesa gita scolastica di quinta superiore è iniziata il 7 novembre alle 4 di mattina, quando mi sono incontrata nel piazzale antistante la scuola con tutti i miei compagni della classe 5D RIM. Dopo il viaggio in pullman per recarci in aeroporto e il successivo volo, abbiamo finalmente raggiunto la nostra meta, Cracovia.
Dopo aver depositato i bagagli in albergo, siamo subito andati in centro città e qui abbiamo anche pranzato in un tipico ristorante locale, nel quale io ho assaggiato un piatto della tradizione culinaria polacca, i pierogi, pasta ripiena dall’ aspetto simile ai nostri ravioli.
Nel pomeriggio abbiamo visitato la città accompagnati da una guida turistica, che ci ha illustrato in modo molto dettagliato i monumenti principali e la storia di Cracovia. La città mi è piaciuta davvero molto, superando di gran lunga le mie aspettative; in particolare mi ha colpito lo stile architettonico dei vari palazzi.


Il secondo giorno è stato davvero molto intenso dal punto di vista emotivo perché avevamo come meta i campi di concentramento di Auschwitz e di Birkenau. Essendo una ragazza molto sensibile, ho iniziato a provare tanta tristezza non appena varcato il cancello del primo campo. Anche qui siamo stati seguiti da una guida turistica che ci ha accompagnati nelle varie stanze, raccontandoci delle condizioni disumane nelle quali deportati erano costretti a vivere. Mi è rimasta particolarmente impressa una stanza che al suo interno ospitava una teca contenente i capelli dei deportati, i vestiti dei bambini e i bagni collettivi dove erano stati dipinti alcuni disegni da parte dei detenuti, per estraniarsi dalla disumana realtà e rendere, per quanto possibile, più accogliente un luogo di grande sofferenza. Nel campo di Birkenau invece mi ha stupito l’immensità del luogo e il modo in cui i militari tedeschi avevano provato a distruggere ogni minima prova che avrebbe testimoniato le atrocità che avvenivano in quel posto. (La scelta di non allegare alcuna foto rappresenta una scelta ben precisa di rispetto verso la sofferenza di un luogo, per il quale anche la sola descrizione, seppure con parole selezionate con cura, può sembrare inadeguata a rappresentare un tale dramma.)
Giovedì, 9 novembre
Il terzo giorno, siamo andati a visitare il museo di Oskar Schindler a Cracovia. Questo museo è stato ricavato da un edificio industriale e al suo interno è stata allestita una mostra. Nonostante mi aspettassi di visitare “solo” i resti dell’ex fabbrica di proprietà di Schindler, l’ho trovato molto interessante e, conoscendo già la maggior parte dei fatti storici, grazie anche alle spiegazioni delle guide turistiche dei giorni precedenti, la visita è stata davvero istruttiva. Quello che mi ha colpito di più è stata la stanza dove erano ricordati tutti i nomi delle persone che Schindler era riuscito a salvare e le innumerevoli lettere che i bambini avevano scritto descrivendo il cambiamento delle loro condizioni di vita dapprima nel quartiere ebraico e poi nel ghetto.
La parte che però ho preferito della giornata è stata la visita alle miniere di sale di Wieliczka. Accompagnati da una guida turistica, siamo scesi 150 metri sotto terra per ammirare i magnifici tunnel sotterranei, i laghi salati e le numerose sculture. Senza dubbio la mia sala preferita è stata la cappella principale, dove dal soffitto pendevano degli sfarzosi lampadari e nelle pareti di sale erano state intagliate delle statue e dei bassorilievi.


Il penultimo giorno lo abbiamo passato in città a Cracovia, in particolare nel quartiere e poi nel ghetto ebraico. La guida turistica che ci ha accompagnati ci ha spiegato tutta la storia degli ebrei e le loro usanze, poi abbiamo poi visto delle chiese. In particolar modo mi hanno emozionato il racconto della storia di una coppia di giovani ebrei che dopo tre giorni dal loro matrimonio furono uccisi dai nazisti, la piazza degli Eroi del Ghetto un cortile con una scalinata esterna ad una casa, dove era stata girata una parte del film Schindler’s List. Dopo aver pranzato nel quartiere ebraico, ci siamo recati in centro per poi visitare il Czartoryski Museum, dove è collocato il famoso dipinto Dama con l’ermellino di Leonardo Da Vinci. Personalmente questo museo mi è piaciuto molto perché vantava anche una ricca esposizione di quadri ed io, amando l’arte e i dipinti rinascimentali, ho decisamente apprezzato questa visita.


L’ultimo giorno siamo stati in centro a Cracovia, dove ho passato la maggior parte del tempo nel mercato stabile della città per comprare alcuni souvenirs: due calamite, una palla di neve e una collana con un ciondolo in ambra.
L’11 novembre, essendo il giorno dell’indipendenza nazionale, la città di Cracovia era in festa: nella piazza principale era stato allestito un palco dove alcuni artisti si esibivano e per le strade c’era in corso una parata. Prima di andare in aeroporto per tornare in Italia, abbiamo visitato la cattedrale del Wawel.

