Tra le ultime uscite cinematografiche del 2023 si cercava un degno rivale del magistrale Oppenheimer di Christopher Nolan, film basato sull’omonimo fisico, uscito la scorsa estate.
Il film che tutti aspettavano con trepidante attesa è proprio un altro film “storico”, diretto da Ridley Scott, maestro del genere, regista del pluripremiato Gladiatore: si tratta di Napoleon. La curiosità e l’entusiasmo suscitati dall’annuncio dell’uscita del lungometraggio sul condottiero francese si sono accompagnate alla speranza che potesse essere il riscatto del lavoro non compiuto di Stanley Kubrick che lavorò su una sceneggiatura di un film sull’imperatore, mai portata sul Grande Schermo.
Il film racconta in modo biografico la vita di Napoleone e si concentra soprattutto sui rapporti amorosi con le sue due mogli, Giuseppina e Maria Luisa d’Austria. Scott, per fare ciò, ha unito un attore colossale come Joaquin Phoenix e l’attrice Vanessa Kirby, famosa per i suoi ruoli in The Crown e Mission Impossible, per creare la famosa coppia imperiale francese. Il regista ha motivato la scelta di Phoenix con queste parole: «Joaquin mette passione in tutto ciò che fa e sul set si trasformava in Napoleone Bonaparte; è l’unico interprete con cui ho l’abitudine di confrontarmi sul ruolo per settimane prima di iniziare le riprese, per poi capire che siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Tra l’altro c’erano anche somiglianze fisiche, che rendono Joaquin identico a Napoleone».
Io personalmente approvo la scelta dei due interpreti principali da parte del regista, soprattutto per Phoenix che ha dimostrato con Joker di saper esprimere forti emozioni di gioia e tristezza che sanno lasciare senza fiato il pubblico, e per caratterizzare un personaggio controverso come Napoleone questi attributi sono perfetti.
Con queste premesse il film si prospettava un grande successo su tutti i fronti, l’unica insidia poteva essere la capacità del regista di riuscire a fare un film storicamente accurato, che sapesse suscitare stupore sorprendendo anche gli amanti delle vicende biografiche del condottiero corso.
Impresa non facile e, infatti, non riuscita a Scott: Napoleon si è rivelato una commedia, in cui prevale il sentimentalismo romantico rispetto alle vicende epiche sul campo di battaglia. Ben ricostruita, in modo maniacale ed emozionante, però la battaglia di Austerlitz: le tempestive scelte tattiche di Napoleone, nella frenesia dello scontro, rendono giustizia al suo genio militare e sono coinvolgenti per il pubblico. Sembra di trovarsi sul campo, gli effetti speciali e le musiche usate sono perfette; le emozioni forti che si provano davanti alla meticolosa strategia francese e alla disperata ritirata russa sul lago ghiacciato, finita nella morte gelida, fanno di questa la scena più riuscita dell’intero film.
Il Napoleone privato, invece, è arrogante e grottesco, sottomesso alla moglie Giuseppina, e non rispecchia il vero carattere dell’uomo; sotto questo punto di vista Scott poteva puntare di più sulle qualità di un attore come Phoenix che sa interpretare ogni tipo di sfaccettatura dell’animo umano.
In conclusione, attribuisco il difetto maggiore del film alla mancanza di un baricentro tematico nella sceneggiatura di David Scarpa che crea confusione nello scorrimento della storia: i salti temporali sono improvvisi e disorientano lo spettatore, che si smarrisce tra gli eventi incalzanti.
In definitiva, nonostante non abbia rispettato perfettamente le aspettative, sono sicuro che sarà un film che darà battaglia agli Oscar 2024.
Voto finale: 7,5