Criminalità organizzata e definizione di mafia

Il giorno 20 marzo 2023, gli studenti delle classi terze C e G dell’Istituto “Viganò” di Merate, hanno assistito ad un incontro sul fenomeno della mafia, il quale è stato condotto da un’esperta appartenente all’associazione “Addiopizzo”, con l’aiuto di una presentazione Power Point.

Slogan di Addiopizzo

Anzitutto, gli studenti partecipanti, analizzando una cartina del mondo, hanno cercato di individuare dove questo fenomeno fosse più diffuso. Quando si pensa alla mafia, infatti, spesso, la prima regione che viene in mente è la Sicilia, perché “Cosa Nostra” è una delle mafie più antiche e quella più conosciuta a livello di opinione pubblica; in realtà, non è un fenomeno locale bensì nazionale, e come tale va affrontato.

Di seguito, è stata proposta l’importante distinzione tra le organizzazioni criminali di stampo mafioso e quelle criminali in generale, analizzando quanto scritto nel nostro Codice penale. Avvalendosi di un’immagine contenente dei simboli, la relatrice ha invitato ad individuare tutte le caratteristiche dell’organizzazione criminale di stampo mafioso: violenza, assoggettamento, omertà, controllo, capitale, capacità di controllare il voto, consenso, il codice culturale, ossia: capacità di far pensare le persone in un certo modo, e, infine, rete di relazioni, cioè: riuscire ad instaurare relazioni con vari ambienti della società per farle fruttare.

L’esperta è passata poi a mostrare un video tratto dalla deposizione di Buscetta al Maxiprocesso, quando il pentito decise di collaborare con Giovanni Falcone nelle indagini. Egli descrisse nei dettagli l’organizzazione di Cosa Nostra, fornendo informazioni importanti per le indagini. Si è riflettuto in particolare sul fatto che, senza l’apporto della cosiddetta “zona grigia”, ossia quella società che pur non facendo parte ufficialmente di Cosa Nostra ha rapporti con essa, la mafia sarebbe un fenomeno molto ridimensionato.

Terminata la prima ora, dopo una pausa di quindici minuti, la seconda parte della presentazione si è concentrata sulla storia della mafia.

La mafia nacque nelle zone rurali della Sicilia occidentale, nella prima metà dell’Ottocento, all’epoca della dominazione borbonica.

Nell’isola vi erano due ceti sociali emergenti, ovvero i gabellotti e i campieri, i quali volevano imporsi l’una sull’altra utilizzando molto spesso atteggiamenti violenti. Si creò anche un movimento contrario, ovvero il primo movimento antimafia, i Fasci Siciliani, contadini e minatori che volevano ottenere una riforma agraria.

L’esperta si è poi concentrata sul tema della relazione tra fascismo e mafia. Durante il ventennio, la mafia fu repressa: Mussolini, infatti, non accettava che ci fosse un potere alternativo a quello dello Stato, perciò inviò il prefetto Mori, detto “il prefetto di ferro” per estirpare la mafia dalla Sicilia. Tuttavia, nel 1943 le truppe angloamericane sbarcarono in Sicilia, Cosa Nostra sfruttò il caos dell’invasione per riacquistare il suo potere.

Con l’inizio degli anni 50 e il successivo boom economico, l’attività mafiosa iniziò a spostarsi dalle campagne verso le città. In questo periodo, la criminalità organizzata proliferò anche all’estero: Cosa Nostra si interessò sempre più al traffico internazionale degli stupefacenti, che frutterà quantità enormi di denaro.

L’incontro si è concluso con la visione di immagini della fotografa Letizia Battaglia, raffiguranti le numerose vittime della mafia, e con la lettura di una tra le più famose frasi del giudice Giovanni Falcone: “La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine”.

Autoritratto di Letizia Battaglia

Collegamento al sito di Addiopizzo: https://addiopizzo.org/

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